Aumentare il CTR sulle SERP usando titoli alternativi

Già da diversi anni si è persa corrispondenza tra i testi che i gestori dei siti inseriscono nel tag TITLE delle pagine web ed i testi che Google poi pubblica nelle SERP per titolare i risultati in elenco.

In passato e per molti anni Google e gli altri motori di ricerca si sono limitati a mostrare il testo trovato in tale tag; la corrispondenza era così rigida che webmaster e proprietari dei siti arrivarono a dedurre che quella riga di testo sulla SERP fosse uno spazio proprio, da gestire liberamente e attraverso il quale mostrare agli utenti dei motori ciò che preferivano.

Ovviamente si trattava di un’illusione: ogni spazio sulle SERP appartiene solo ed esclusivamente al motore di ricerca e non esistono accordi con i proprietari dei siti o standard da rispettare riguardo quali testi il motore deve o non deve pubblicare nei risultati delle ricerche.

Per tale ragione, quando Google iniziò a mostrare risultati intitolati con testi diversi da quelli estratti dai tag TITLE, nacque un po’ di malumore tra i proprietari dei siti che non gradivano il fatto che Google cambiasse i “loro” titoli.

In realtà la possibilità di mostrare sulle SERP titoli diversi a seconda dei contesti è solo positiva e può essere anche sfruttata dai proprietari dei siti per aumentare il CTR sui propri risultati.

Il modello “Bag of titles”

Per stabilire quale testo usare per dare un titolo ad una risorsa, Google usa un elenco di testi potenzialmente utilizzabili e un criterio di corrispondenza di ciascun testo con la query dell’utente. Potete considerare questo elenco di testi una “sacca di titoli” da cui Google pesca quello che gli sembra più attinente alla ricerca effettuata.

Le tipologie di testo raccolti da Google sono le seguenti:

  • Testo nel tag HTML TITLE
  • Testo nell’elemento TITLE del feed
  • Testo nell’elemento TITLE di alcune sitemap XML
  • Ancora dei link interni al sito
  • Ancora dei link esterni al sito
  • Titolo della risorsa in DMOZ
  • Testo generato da Google
  • URL

Ad essere precisi, prima ancora che agisca il criterio di selezione basato sulla query dell’utente, alcune di queste tipologie di testi vengono escluse da Google nel caso in cui siano presenti tipologie di testi migliori e più attinenti alla query. Per esempio, per decidere di mostrare come titolo l’URL della risorsa, Google deve trovarsi sprovvisto sia del titolo ufficiale della stessa (a cui magari non può accedere) sia di testi di link che puntano alla risorsa stessa. Insomma, è un ripiego quando non c’è nulla di meglio.

Nella mappa che segue ho messo in ordine le tipologie di testi usate per i titoli delle risorse nelle SERP e ho evidenziato quali di essi sono di più facile modifica da parte del gestore del sito.

Testi per i titoli delle SERP di Google

Ecco la "sacca di titoli" da cui Google attinge

Il criterio di selezione del titolo

Posto che Google possieda più di una tipologia di titolo per una risorsa, il criterio seguito per decidere quali di essi mostrare all’utente è strettamente correlato con la ricerca effettuata da quest’ultimo.

Non so se esistono studi approfonditi su tale criterio di scelta ma una sua accettabile approssimazione può essere la seguente: “tra tutte le frasi a disposizione, seleziona quella che mostra il numero maggiore di termini differenti in comune con la query dell’utente“.

Individuare l’esatto criterio di selezione non è importante per gli obiettivi di questo articolo.

L’idea

E’ assodato che una maggiore corrispondenza tra quanto l’utente cerca e il titolo di una risorsa riportata da Google può indurre l’utente a cliccare con più probabilità la risorsa stessa.

L’idea che propongo è semplice: sfruttare la “bag of titles” per fornire al motore di ricerca più di un testo da scegliere come titolo sulla SERP. Diversificando tra loro le frasi associate ad una specifica risorsa, per esempio citando keyword alternative, sarà possibile coprire una fascia di query maggiore e proporre agli utenti dei titoli più attinenti a quanto stavano cercando.

L’implementazione è fattibile principalmente per le home page e per le pagine linkate dal menu di navigazione principale che, si intende, deve essere presente su ogni pagina del sito.

Il modo più semplice per fornire a Google più di una frase da sfruttare per il titolo è quello di usare i link interni al sito e in particolare i link che appaiono nel menu di navigazione principale. Il testo di tali link, infatti, rientra nelle tipologie di testi che Google raccoglie per ciascuna delle risorse linkate e può concorrere ad essere selezionato come titolo da mostrare nelle SERP.

Per ciascuna pagina è dunque possibile fornire una prima frase attraverso il classico tag HTML TITLE ed una seconda frase attraverso il testo del link che, dal menu di navigazione, punta alla pagina.

Un’accurata diversificazione di queste due frasi, TITLE e ancora del menu, rappresenta la tecnica che permetterà di mostrare nelle SERP titoli con testi più simili a quanto gli utenti cercano. Ecco un esempio di diversificazione pensato al volo ed estratto da qualsiasi contesto:

Tag TITLE: Offerte voli low cost per Londra: info e costi
Ancora del link: Prenotazione voli per Londra

I criteri seguiti sono pochi e semplici: nella seconda frase si fa riferimento ad un termine, “prenotazione”, cercato ma non presente nella prima frase e la lunghezza della seconda frase non è eccessiva, per andare incontro alle esigenze di design e usabilità del menu di navigazione. Tutte i termini principali è bene che appaiano anche nel testo della pagina/risorsa.

Con gli esempi ci si potrebbe sbizzarrire, ma mi limiterò a fornire l’idea in sé senza farne un tutorial specifico per ogni settore e scenario, certo che saprete sfruttarla a dovere. 🙂

P.S.
Pensavo che sarebbe interessante parlare di argomenti simili in qualche evento. Giusto per dire.

38 Responses to Aumentare il CTR sulle SERP usando titoli alternativi

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