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Questa opera di Enrico Altavilla è concessa in licenza sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Osservare Google che impara
Dall’apertura ufficiale di questo blog, avvenuta circa dieci giorni fa, diverse persone hanno cercato [lowlevel] su Google. Non trovando questo sito.
NOTA: voi indicate le query usando la notazione con le parentesi quadre? Secondo me dovremmo tutti. In Italia è poco usata ma sarebbe un piccolo passo verso un linguaggio comune all’interno di un universo privo di standard. My two cents.
Fino a ieri, la ricerca [lowlevel] mostrava il presente blog oltre la trecentesima posizione. Tuttavia il sito appariva in undicesima posizione cercando [+lowlevel] oppure [“lowlevel”].
La differenza di risultati dipendeva dal fatto che Google “traduceva” automaticamente [lowlevel] nel più corretto [low level] o qualche forma simile di espansione.
Si trattava di una traduzione/espansione comprensibile, perché fino a una decina di giorni fa non esistevano segnali che potessero indurre il motore di ricerca a comprendere che LowLevel indicasse un nome proprio e che non fosse un errore di battitura di “low level”.
Oggi Google si è chiarito le idee e nel momento in cui vi scrivo questo blog appare in quinta posizione per [lowlevel] e in seconda per [+lowlevel] o [“lowlevel”].
Adesso chi mi cerca non sarà più costretto a affinare la ricerca specificando “lowlevel.it” oppure “lowlevel blog”, come è accaduto.
Un ringraziamento a chi affina e a Google che impara. 😉
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