Le 10 cagate SEO di cui non si dovrebbe parlare più

MAI più.

Inizio questo post con una doverosa precisazione: il termine “cagate” viene usato in questo articolo con l’accezione di “cose di poco conto” e non con quella di “cose di nessun conto”.

Via via che il ricambio generazionale SEO avanza, è inevitabile che su forum, blog e social network vengano riproposte domande e questioni di vecchia data.

Da un lato questa riproposizione va un po’ a beneficio delle nuove generazioni (che comunque hanno a disposizione i motori di ricerca ed un intero web sul quale sono state ripubblicato centinaia di volte le stesse risposte), altre volte tali argomenti riemergono anche tra chi fa SEO da anni, dietro la spinta di nuovi dubbi o perplessità.

SEO urlo

Copyright © Fabio Agostini

Dopo tanti anni di osservazione, ritengo che esista una gigantesca convenienza a mettere una pietra sopra certi argomenti, limitarsi a imparare l’ABC su di essi e investire meglio il proprio tempo occupandosi di questioni più concrete e utili.

Non è un caso che gli argomenti che elencherò vengano discussi lo stretto indispensabile (pochi minuti durante l’intera carriera?) dai SEO che reputo più esperti e periodicamente dai SEO che non ne sopravvalutano l’importanza.

Vi presento dunque una mia personalissima lista di cagate sulle quali sarebbe intelligente smettere di chiacchierare.

Se in futuro qualcuno inizierà a parlarvi dei seguenti argomenti, rimandatelo al presente post: l’interlocutore troverà la sua risposta definitiva e voi avrete investito nella discussione solo i pochi secondi che merita.

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Inizia il SEO Garda, con SEO Birra incorporata!

Oggi prende il via il SEO Garda, l’evento SEO di due giorni organizzato da Christian Stanzial sulle rive del lago di Garda!

Vi segnalo innanzitutto il sito ufficiale del SEO Garda e riassumo in questo breve post le informazioni salienti.

SEO GardaChe cosa è? E’ un incontro tra SEO markettari ed un’occasione per chiacchierare di marketing con professionisti del settore godendosi il weekend vacanziero tra buon cibo e splendidi luoghi da visitare.

Dove si tiene? A Peschiera del Garda (VR).

In che giorni si tiene? Da oggi a domenica 11 settembre.

Che si fa una volta là? Trovate il programma sul sito ufficiale.

Che c’entra la SEO Birra? L’evento inizierà con un aperitivo alle 19 presso il Bell’Arrivo Caffè (Piazzetta Benacense, 2 a Peschiera del Garda): possiamo considerarlo idealmente una SEO Birra “incorporata” nell’evento più grande! Sul sito ufficiale della SEO Birra non ho annunciato nulla solo per mancanza di tempo. 😛

Come si fa a partecipare? Anche se è l’ultimo minuto, provate a fare come segue:

  • Leggete bene il programma sul sito web ufficiale
  • Se fate solo un salto per la SEO Birra iniziale, è gradito che segnaliate la vostra presenza a Christian
  • Se volete fermarvi anche a cena o rimanere per i giorni successivi, è indispensabile che contattiate Christian
  • Per l’alloggio in loco dovrete pensarci da voi e sul sito ufficiale trovate un paio di consigli
  • Potete entrare in contatto con Christian attraverso la pagina del gruppo su Facebook oppure attraverso uno dei suoi profili: profilo Facebook, profilo Twitter, profilo Google+.

Buon SEO Garda a tutti! 🙂

Quiz SEO bastardo numero 3: formati dei file

Quiz SEOE’ un vero piacere riprendere l’abitudine dei quiz SEO bastardi, che tanto successo hanno riscosso prima dell’estate. Siamo giunti a quota tre e potete trovare i precedenti quiz nell’apposita categoria Quiz.

Per questo terzo quiz SEO c’è il rischio di fornire troppe informazioni se scendessi nei particolari o persino se tentassi di confondervi fornendo indizi falsi, come ho fatto in passato. Invece verrò subito al dunque e vi invito a rispondere al quesito che segue, limitandomi a dare una piccola assicurazione: la domanda non nasconde alcuna ambiguità o doppio senso.

In Google, l'operatore di ricerca "filetype:" serve a restringere i risultati ai documenti che sono nel formato indicato dall'utente. Tale affermazione è:

  • Vera (79%, 46 Voti)
  • Falsa (24%, 14 Voti)

Votanti totali: 58

Essendo un quiz strutturato in modo un po’ diverso dai precedenti, a prescindere che la vostra risposta sia “Vera” o “Falsa”, vi chiedo magari di scrivere un commento e spiegare perché avete risposto nel modo in cui avete risposto. Non siate timidi! I quiz sono un’occasione per fare didattica, se fornite qualche dettaglio nei commenti andrà a beneficio dell’apprendimento di tutti.

Il commento non è obbligatorio, ovviamente. Potete mantenere il vostro anonimato e limitarvi a votare. 🙂

Come al solito, lascerò le risposte aperte per un po’ di tempo e poi tra qualche giorno tireremo le somme assieme, svelando la soluzione giusta. Buon quiz a tutti! 🙂

La risposta al quiz

Essendo trascorsi un paio di giorni e notando che tra i commenti la soluzione è già stata segnalata, chiudo i voti e comunico che la risposta corretta era “Falsa”. Ovvero l’operatore “filetype:” non restituisce file del formato specificato dall’utente ma solo file che hanno l’estensione indicata dall’utente.

Il 78% di voi ha sbagliato e di ciò sono molto soddisfatto. 😀

Come ci si poteva arrivare

Innanzitutto va detto che per “formato” di un file si intende il tipo di dati che esso contiene e sopratutto come essi vengono codificati e ordinati all’interno del documento. Questo significa che per capire in che formato è un file, è necessario aprirlo e guardaci dentro.

L’estensione del file è invece semplicemente una parte del suo nome: può dare un indizio sul formato ma non determina il formato che, come detto, è determinato solo dai contenuti.

Ovviamente, formato ed estensione possono anche non combaciare, nessuno vieta di prendere un file JPEG e rinominarlo associandogli l’estensione MP3. Rimane un file che contiene un’immagine in formato JPEG ma il cui nome ha l’estensione MP3.

Uno dei modi più semplice per rendersi conto di ciò che l’operatore “filetype:” fa realmente era cercare su Google [filetype:pdf] e indagare sui file che non presentano il “tag” [PDF] né la dicitura “Formato file: PDF/Adobe Acrobat”: alcuni di essi sono normali pagine in formato HTML con un’estensione errata.

Un secondo modo è stato segnalato nei commenti: usare l’operatore specificando un nome di formato inesistente ed osservare che vengono comunque restituiti risultati, ad indicare che ciò che l’operatore fa davvero è semplicemente restringere la ricerca ai file con l’estensione indicata dall’utente.

Relazioni col SEO

Yuri, nei commenti, chiedeva giustamente quali fossero le relazioni del quiz col SEO. Anche se mi vengono in mente un paio di usi black hat (ma fessi) di questa limitazione di Google, la vera ragione per la quale vi ho dedicato un quiz è che smontando gli strumenti di Google si comprende sempre qualcosa in più del funzionamento del motore di ricerca e si possono notare fenomeni che possono insegnare qualcosa.

Per esempio, osservando i risultati della query sopra indicata si notano dei documenti in formato PDF che non vengono etichettati da Google come file PDF. Il che potrebbe indurre a congetturare che l’identificazione del formato di un file avvenga in una fase di analisi successiva a quella dell’indicizzazione oppure, altra ipotesi, che vi siano tipologie di formati PDF che l’algoritmo di Google non è in grado di riconoscere ancora.

Nel secondo caso, un approfondimento del fenomeno potrebbe portarci a scoprire se esistono tipologie di formati PDF da evitare quando desideriamo che gli stessi vengano indicizzati e valutati in quanto tali dal motore di ricerca.

Una ultima e più semplice relazione col SEO esiste, se includiamo nella cultura tipica di questa disciplina una corretta conoscenza degli operatori di ricerca dei motori.

Google Labs chiude: qualche lezione SEO da non dimenticare

A seguito della “salita al potere” di Larry Page in Google, una delle conseguenze minori ma di immediato impatto è stata la decisione di smantellare Google Labs, la sezione che per anni ha mostrato al mondo alcuni esperimenti e tool ai quali gli ingegneri di Google hanno lavorato.

Alcuni di quegli strumenti verranno semplicemente eliminati, altri cambieranno indirizzo, altri ancora verranno chiusi ma alcuni dei loro algoritmi verranno sfruttati da altri prodotti di Google.

Di post che trattano la chiusura di Google Labs e della perdita di strumenti utili ce ne sono parecchi, vi segnalo su tutti un articolo di Francesco Tinti sul tema.

Io sono interessato a trattare un aspetto in particolare della chiusura di Google Labs, ovvero il fatto che essa potrà comportare una perdita della memoria storica SEO e rischia di rendere meno immediate alcune lezioni che era facile apprendere semplicemente osservando Google Labs.

Questo articolo elencherà dunque alcuni aspetti della tecnologia di Google che è bene che i SEO non dimentichino e spero che possa servire come riferimento in futuro a coloro che approcceranno il search marketing senza aver mai osservato, attraverso gli strumenti di Google Labs, di che cosa Google era ed è capace.

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Google non sa perché un sito ranka

Il titolo del presente articolo forse è un po’ un’esagerazione, ma mica di tanto, sapete?

Lo studio dei singoli fattori che determinano la posizione di una risorsa per una specifica query è un’attività tipica dei SEO che fanno reverse engineering ma non è necessariamente tipica di chi progetta un motore di ricerca.

L’obiettivo che mi do con questo post è spiegare perché, in alcuni contesti, fare reverse engineering in cerca di fattori che determinano una migliore posizione non ha un senso. E non intendo dire che sia troppo difficile raggiungere l’obiettivo ma proprio che non ha senso cercare qualcosa che non esiste.

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