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Questa opera di Enrico Altavilla è concessa in licenza sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Campagna contro l’abuso del termine “virale”
Lo leggo molto spesso sui siti dei consulenti markettari e allora ho deciso di imbastire la mia personale campagna contro l’abuso del termine “virale”, cioè quando usato come aggettivo per un prodotto che è ancora in fase di ideazione, progettazione o realizzazione.
Esempio: “Adesso scrivo un articolo virale”, oppure “Il cliente ha commissionato un video virale”.
Reality check: in fase di produzione di qualcosa, l’aggettivo “virale” non può essere attribuito al prodotto che deve ancora nascere, perché la viralità è un fenomeno che si manifesta, solo a volte, quando il prodotto è stato ultimato e presentato al pubblico.
Nessuno direbbe: “Questa mattina devo scrivere un articolo famoso” o “Sto scrivendo il soggetto di un film popolare”, perché gli aggettivi “famoso” e “popolare” non sono una caratteristica intrinseca del prodotto o un attributo col quale il prodotto nasce.Per la stessa ragione, non si può produrre niente di virale. Al massimo si può produrre qualcosa che poi la gente diffonderà viralmente, perché considerato molto interessante.
L’abuso del termine “virale” che osservo in giro, al di là delle considerazioni sulla presunzione di chi vorrebbe far credere di poter produrre qualcosa di intrinsecamente virale, è un uso errato della logica e genera un’aberrazione linguistica.
Il mio consiglio è di togliersi dalla testa l’aggettivo “virale” quando attribuito a qualcosa che deve ancora nascere, tornare a produrre cose interessanti e vivere la viralità come una possibile conseguenza della qualità del proprio lavoro, non come un prodotto da supermercato da includere nella lista della spesa da proporre ad un cliente.
La viralità è un riconoscimento concesso dalla gente, non una caratteristica infusa dal realizzatore.
My two cents.
Il SEO Rock si avvicina: FAQ e trucchi per sbaragliare la concorrenza
Manca meno di un mese al SEO Rock, il non-corso che si terrà a Lonigo (Vicenza) il 9, 10 e 11 febbraio 2012, organizzato da YoYo Formazione Rotolante (link al loro post ufficiale).
E’ giusto chiamarlo non-corso perché, lapalissianamente, non è un corso ma un’occasione per osservare alcuni consulenti SEO lavorare realmente all’ottimizzazione di siti web. Su come funziona ho già scritto un articolo dettagliato di presentazione.
Se non avete ancora deciso se partecipare o meno, è arrivato il momento di farlo, sopratutto perché chi si iscriverà all’ultimo minuto avrà una chance in meno di poter veder selezionato un sito web di proprio interesse tra quelli che i consulenti SEO ottimizzeranno durante l’evento. Di nuovo, se non sapete di che cosa sto parlando, leggete l’articolo di presentazione citato sopra.
Sfrutto invece questo secondo post dedicato all’evento per scrivere delle FAQ su alcune delle domande che mi sono giunte negli scorsi giorni.
Che argomenti verranno trattati al corso?
Ripeto: non è un corso, non esiste una scaletta di temi ma solo un elenco di siti web, suggeriti dagli iscritti, che verranno ottimizzati. I temi che verranno trattati saranno dunque quelli che emergeranno durante la valutazione dei siti: se uno dei siti apparirà mostruosamente lento, si lavorerà sulla sua velocizzazione; se risulterà incasinato da far paura, si daranno suggerimenti sull’architettura dell’informazione; se i suoi testi risulteranno scarni, verranno suggerite soluzioni e tecniche di SEO copywriting; se è nuovo di pacca e non ha nemmeno un backlink, si individueranno strategie per l’aumento della popolarità, e così via…
Buon anniversario a SEO Quotidiano e 256 di questi giorni!
Oggi SEO Quotidiano ha raggiunto la 256ma pubblicazione che, essendo cifra tonda, mi induce a celebrare l’anniversario presentandolo a chi ancora non lo conosce e disquisendo un po’ su come il mio modo di usarlo è cambiato nel tempo.
SEO Quotidiano è una semplice pagina web che aggrega le principali novità sui motori di ricerca e sul SEO scritte in lingua italiana e inglese.
L’ardito accrocchio è stato messo su in poche ore di programmazione, riciclando abbondantemente tecnologie open source e servizi già esistenti per velocizzare al massimo lo sviluppo e raggiungere nel più breve tempo possibile l’obiettivo finale: dotarmi di un sistema per seguire le novità SEO senza impazzire dietro centinaia di feed RSS.
Tornati dalle ferie? Ecco i post di LowLevel.it che vi siete persi
A beneficio di chi è stato in vacanza fino all’epifania e si ritrova adesso con la traumatica esperienza di riprendere il tran tran quotidiano, elenco brevemente i post di LowLevel.it prodotti durante il periodo di puro cazzeggio e relax che mi sono imposto tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo.
Faccio ciò non per rendere il rientro più tollerabile, bensì più traumatico.
Portate le noccioline
Se volete venire ad osservare dei consulenti SEO chiusi come scimmie in gabbia mentre ottimizzano siti web (magari anche il vostro) nel tentativo di divulgare tecniche e metodologie di lavoro, sappiate che ho scritto un articolo sull’evento SEO Rock. Non è un corso, è ‘na roba strana, dategli un’occhiata.
Google contro Google: l’assurda convinzione che esista un solo Google
Penso di non aver mai scritto un titolo così tanto vittima del keyword stuffing ma visto che si tratta di un risultato non cercato ritengo di poterlo classificare tra le spontanee e fisiologiche conseguenze di una mancanza di ispirazione.
Mi va di scrivere qualche riga a seguito della recente notizia che ha visto Google penalizzare sé stesso dopo aver commissionato a terzi una campagna di marketing che ha prodotto post promozionali (e qualche backlink che passava PageRank) su vari blog, con l’apparente obiettivo di pubblicizzare un video di Google Chrome.
Non tratterò la notizia in sé (potete approfondirla in questo articolo di SearchEngineLand) ma vorrei chiarire un aspetto che ho notato essere poco chiaro a diverse persone che per un motivo o l’altro sono costrette ad avere a che fare con Google: l’assurda convinzione che si tratti di un singolo soggetto o entità.
Premessa ai fanboy e ai “èilsolitomagnamagnari”
Io ho sempre preferito riflettere col cervello invece che con la pancia, penso che il prodotto finale sia più apprezzabile.