Quiz SEO bastardo numero 7: il comando “inmeta”

Quiz SEO

Torna, a richiesta di quei poveri dipendenti da quiz che me li chiedono spesso, un nuovo Quiz SEO bastardo!

I quiz SEO bastardi sono accuratamente progettati per far scervellare i SEO. L’obiettivo dei quiz è quello di studiare un po’ i motori di ricerca e magari imparare qualcosa di nuovo durante il processo di analisi che a volte è necessario intraprendere per arrivare alla risposta corretta.

Se non conoscete i quiz SEO bastardi, date un’occhiata alla categoria del blog che li raccoglie. Adesso bando alle chiacchiere e leggete il quiz!

Il quiz

Che tipo di risultati restituisce Google per la ricerca [inmeta:sans] ?

  • Risorse in cui la parola "sans" appare nei contenuti di un qualsiasi meta tag (40%, 16 Voti)
  • Risorse in cui la parola "sans" appare nei contenuti di una qualsiasi meta informazione (es: Schema) (28%, 11 Voti)
  • Altro (spiegatelo nei commenti) (23%, 9 Voti)
  • Risorse in cui la parola "sans" appare nei contenuti del meta tag keywords (10%, 4 Voti)

Votanti totali: 40

Per vostra comodità pubblico anche un link ai risultati della ricerca [inmeta:sans] e uno screenshot, per come li vedo io in questo momento con Chrome su Google.com come utente loggato.

Occhio che se non si è loggati in Google (o se loggati con alcuni account, come qualcuno ha evidenziato da nei commenti) la SERP potrebbe apparire vuota!

SERP con risultati del comando inmeta

Come di consueto, lascerò le votazioni ed i commenti aperti per alcuni giorni. Raggiunte un po’ di partecipazioni, chiuderò il quiz e dichiarerò il vincitore. 🙂

Siccome siamo qui per imparare, vi invito a non essere timidi e ad aggiungere un commento se vi va di argomentare la risposta che avete dato. Detto ciò, buon quiz a tutti!

La risposta al quiz

Avendo completamente dimenticato di dare la soluzione a questo quiz 😀 , lo faccio con estremo ritardo, ma proponendo qualche aggiunta gustosa nata durante gli ultimi mesi.

Il quiz è stato vinto da: nessuno!

Diverse persone hanno evidenziato che l’operatore “inmeta” è quello dedicato alla search appliance di Google ma nessuno è stato in grado di determinare il criterio seguito dal motore di ricerca web nel selezionare i risultati da presentare. Sia ben chiaro: non ho vinto nemmeno io, perché il fatto stesso che vengano presentati risultati per ricerche con operatori non supportati è un bug/glitch di Google, ma che cosa succede internamente al motore rimane un mistero.

L’aspetto interessante è che il fenomeno si manifesta anche con altri operatori dedicati a motori di ricerca verticali ma non supportati dalla ricerca web generica. Per esempio, gli operatori “group:” e “author:” sono supportati da Google Groups e l’operatore “location:” è supportato da Google News. Usando tali operatori (così come “inmeta:”) in una ricerca web, Google asserisce al momento di restituire zero risultati, ma in realtà la SERP contiene un misterioso risultato.

Screenshot delle SERP che mostrano un anomalo risultato

Le uniche conclusioni che si possono trarre da queste evidenze è che il bug degli operatori non supportati esiste da un bel po’ e che i suoi effetti sono anche cambiati nel corso del tempo, rimanendo sempre misteriosi.

Si noti anche che a seconda dell’operatore non supportato Google a volte propone all’utente un messaggio che dichiara il mancato supporto (es: “location:x was dropped from your search because it is not supported for this type of search.”) e a volte non mostra alcun avvertimento.

Di query che fanno venire il mal di testa a Google ce ne sono altre, me le riserverò per i prossimi quiz o articoli. 🙂

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